CONFERENZA STAMPA

i nuovi adempimenti obbligatori, come lo scontrino elettronico e gli ISA, una persecuzione fiscale


Comunicato Stampa
Confartigianato Imprese Treviso


“Gli imprenditori onesti hanno già dato molto, rispettando le infinite regole introdotte in nome della lotta all'evasione fiscale”. Il presidente mandamentale Ennio Piovesan esprime il disagio dei colleghi, spiegando un'originale “protesta civile” che gli associati di Confartigianato Imprese Treviso eserciteranno nell'invio online degli ISA, scrivendo nel campo 'annotazioni' tutto ciò che non accettano.

“Tocca a me, in qualità di presidente di Confartigianato Imprese di Treviso, rappresentare per l’ennesima volta il disagio dei colleghi artigiani, prendendo atto che, anche se cambiano i nostri rappresentanti in Parlamento e si susseguono Governi di ogni orientamento e colore, una cosa rimane costante: la lotta a parole all’evasione fiscale!”.
Cosi Ennio Piovesan, presidente del Mandamento Confartigianato di Treviso, si esprime a proposito dei recenti obblighi normativi che le imprese italiane devono rispettare, dalle fatture elettroniche di qualche mese fa all'introduzione dei corrispettivi telematici e dei nuovi ISA, ovvero gli indici sintetici di affidabilità, che vanno a sostituire i vecchi studi di settore.

“Considerato che le stime più accreditate collocano l’entità dell’evasione fiscale nel nostro Paese al di sopra dei 100 miliardi di euro, e che mai una volta è circolata la notizia che l’evasione sia stata significativamente ridotta, - continua Piovesan - appare evidente che gli strumenti di contrasto escogitati sino ad oggi riescono a conseguire l’unico e deprecabile risultato di complicare la vita a chi già rispetta le regole. Ma a quanto pare ancora non basta, visto che la manovra di bilancio in cantiere in questi giorni sembra fondata su un'ulteriore attacco all’evasione, senza che peraltro si possa capire come. Al netto della fatturazione elettronica e di quanto potrà riservarci il futuro, mi preme accennare ad almeno altri due adempimenti che non esito a qualificare come pura persecuzione fiscale, vale a dire l’introduzione dell’obbligo di certificazione telematica dei corrispettivi e la finta abolizione degli studi di settore a favore degli ISA”.

Di questi temi gli artigiani aderenti a Confartigianato Imprese Treviso discuteranno dettagliatamente martedì sera 15 ottobre nella loro sede di via Rosa Zalivani 2 a Treviso durante un convegno tecnico dal titolo “Il Fisco tra corrispettivi telematici ed ISA”. Sottotitolo dell'evento “L'impresa alle prese con una tecnologia obbligatoria per legge, messa di nuovo sotto esame. L'avanzata senza tregua (e senza risultati) del fisco digitale sperando in una promozione, magari a pagamento...”. I relatori saranno Dario Marzola (commercialista, consulente fiscale) e Andrea Mestriner (capo area Gestione aziendale del Mandamento), moderati da Carlo Ceriana (segretario del Mandamento di Treviso).

In particolare, nella conferenza stampa di lunedì 14 ottobre che ha preceduto l'incontro con gli artigiani di martedì sera 15 ottobre, il presidente mandamentale Piovesan ha anticipato la “protesta civile” che Confartigianato Imprese Treviso intende avviare attraverso i propri associati (ad oggi quasi 2.800 aziende artigiane con sede nei 22 comuni trevigiani di competenza, ovvero Treviso, Mogliano Veneto, Breda di Piave, Carbonera, Casale sul Sile, Casier, Istrana, Maserada sul Piave, Monastier di Treviso, Morgano, Paese, Preganziol, Ponzano Veneto, Povegliano, Quinto di Treviso, Roncade, San Biagio di Callalta, Silea, Spresiano, Villorba, Zenson di Piave, Zero Branco). “In merito agli ISA, i nuovi indici sintetici di affidabilità, quando i nostri tecnici chiedono delucidazioni o esprimono i loro dubbi all'Agenzia delle Entrate, ci viene ripetuto di riportare tutto nello spazio 'annotazioni' previsto nel modello telematico da inviare. Ebbene, le nostre aziende artigiane riempiranno quelle 'annotazioni' con delle note congiunte che abbiamo studiato insieme(*)”.

A dispetto della retorica dalla quale sono stati preceduti, infatti, pare che gli indici sintetici di affidabilità non costituiscano una significativa semplificazione degli studi di settore. “Come spesso accade per le grandi innovazioni, - aggiungono i tecnici di Confartigianato Imprese Treviso Dario Marzola e Andrea Mestriner - il risultato non soddisfa certamente le aspettative, ma anzi in molti casi a contribuenti da sempre considerati virtuosi vengono affibbiate valutazioni del tutto insoddisfacenti e, all’opposto, contribuenti sempre considerati a rischio, guadagnano valutazioni di eccellenza”.

“Erano sbagliati i vecchi studi di settore, sono corretti i nuovi ISA, oppure è vero il contrario?” - si chiede il presidente Ennio Piovesan. “Proprio per questa ragione invitiamo i colleghi artigiani e gli associati a Confartigianato Imprese Treviso a non accogliere, salvo casi eccezionali, l’invito del software ministeriale ad adeguare i ricavi alle stime calcolate”.


(*) Relativamente al punteggio di affidabilità attribuito al sottoscritto contribuente, si espongono le seguenti considerazioni.
- Gli esiti forniti dal software ministeriale “Il mio ISA” relativamente ai dati indicati nel presente modello, non sono certificati da alcuna autorità indipendente e non risulta possibile, stante la complessità computazionale, la carenza della documentazione relativa allo sviluppo delle elaborazioni, nonché la lacunosità della documentazione di supporto alla compilazione, procedere alla replica dell’elaborazione con strumenti diversi dal citato software;
- Il punteggio assegnato all’indicatore Reddito per Addetto mantiene una stretta correlazione con la stima del Valore Aggiunto per Addetto, il quale sulla base di simulazioni indipendenti (su software Il mio ISA) ha assunto addirittura valori superiori a quelli calcolati per i Ricavi per Addetto;
- L’introduzione del correttivo individuale appare incoerente con la finalità prevista dalla legge e motivata unicamente da ragioni di gettito, peraltro introducendo disparità di trattamento fiscale tra contribuenti, certamente non ammissibile nel contesto del vigente sistema tributario;
- Gli indicatori di anomalia si fondano essenzialmente sulla collocazione del dato rilevato all’interno di un intervallo di confidenza per il quale non sono noti, né adeguatamente motivati, i criteri di individuazione delle soglie;
- Taluni indicatori di anomalia appaiono non pertinenti rispetto la finalità contemplata dalla legge istitutiva dello strumento;
- La costruzione del conto economico riclassificato è caratterizzata da disarmonie, che comportano il trattamento asimmetrico di componenti economiche della medesima natura ma di segno contrario (es. sopravvenienze), nonché l’inclusione tra i costi residuali di gestione di talune rettifiche di valore puramente fiscale (detrazione forfetaria autotrasportatori);
- Solo per i regimi semplificati: Il punteggio dipende da elaborazioni realizzate sui dati contabili dell’esercizio rilevati, per i soggetti in contabilità semplificata con modalità di cassa pura o con il criterio del cd registrato, ma sulla scorta di stime econometriche elaborate su dati panel che guardano ai sette anni precedenti, tutti però caratterizzati dall’adozione del criterio di competenza e, stante la complessità del modello, non si ritiene che i correttivi previsti possano soddisfare alla correzione delle distonie così introdotte.

Per tutte le ragioni sopra indicate si ritiene che il punteggio assegnato al sottoscritto contribuente non sia idoneo ai fini della individuazione del livello di affidabilità fiscale dello stesso.

(ndr. Ufficio Stampa Federica Florian)

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