RAFFORZAMENTO DELLA DISCIPLINA IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
Recentemente è entrato in vigore il Decreto Legge n. 146 del 21/10/2021 che ha introdotto alcune importanti modifiche al cosiddetto testo unico per la sicurezza, il D. Lgs. 81/2008. Le modifiche sostanziali riguardano un aumento delle sanzioni finalizzato a contrastare il lavoro irregolare e gravi violazioni in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.
In sintesi le novità riguardano quanto segue:
- la vigilanza sull’applicazione della legislazione, di competenza dell’ASL (SPISAL) è stata estesa anche all’Ispettorato Nazionale del Lavoro che a tal fine aumenterà il personale ispettivo di 1.024 unità;
- è prevista la sospensione dell’attività di impresa ed il pagamento di una sanzione aggiuntiva al momento della revoca di € 2.500,00 o di € 5.000,00 quando viene riscontrato che almeno il 10% dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro risulti occupato in modo irregolare, anche senza reiterazione;
- è prevista la sospensione dell’attività di impresa ed il pagamento di una sanzione aggiuntiva al momento della revoca, con riferimento a ciascuna fattispecie sotto riportata, quando viene riscontrata anche una sola grave violazione in materia di tutela della salute e sicurezza del lavoro tra le seguenti:
- Mancata elaborazione del documento di valutazione dei rischi;
- Mancata elaborazione del Piano di Emergenza ed evacuazione;
- Mancata formazione ed addestramento;
- Mancata costituzione del servizio di prevenzione e protezione e nomina del relativo responsabile;
- Mancata elaborazione piano operativo di sicurezza (POS);
- Mancata fornitura del dispositivo di protezione individuale contro le cadute dall'alto;
- Mancanza di protezioni verso il vuoto;
- Mancata applicazione delle armature di sostegno, fatte salve le prescrizioni desumibili dalla relazione tecnica di consistenza del terreno;
- Lavori in prossimità di linee elettriche in assenza di disposizioni organizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi;
- Presenza di conduttori nudi in tensione in assenza di disposizioni organizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi;
- Mancanza protezione contro i contatti diretti ed indiretti (impianto di terra, interruttore magnetotermico, interruttore differenziale);
- Omessa vigilanza in ordine alla rimozione o modifica dei dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo.
- La revoca dei provvedimenti di sospensione dell’attività prevede, oltre al citato pagamento delle sanzioni aggiuntive, la regolarizzazione dei lavoratori irregolari, il ripristino delle regolari condizioni di lavoro, la rimozione delle conseguenze pericolose. È comunque fatta salva l’applicazione delle sanzioni penali, civili e amministrative già vigenti.
Confartigianato, che valuta negativamente le modifiche introdotte poiché non appaiono utili ad ottenere concretamente alcun beneficio finalizzato alla riduzione degli infortuni sul lavoro, si sta già attivando per intervenire sul testo di conversione in legge.
Si invitano comunque le aziende a verificare la propria situazione in merito all’assolvimento degli obblighi minimi di legge anche con il supporto e la disponibilità del nostro personale qualificato, contattando per un appuntamento l’Ufficio Ambiente e Sicurezza al numero 0422-211.266 o all’indirizzo email ambiente.sicurezza@confartigianatotreviso.it