COSTO DELLE MATERIE PRIME ALLE STELLE
Dichiarazione di Fabio Battistella, vicepresidente vicario di Confartigianato Imprese Treviso con delega alle categorie
"Il sistema economico in generale e le nostre aziende stanno vivendo un periodo drammatico - commenta Fabio Battistella, vicepresidente vicario di Confartigianato Imprese Treviso con delega alle categorie, titolare di un'azienda metalmeccanica di Casale sul Sile - mai come in questo momento, il costo delle materie prime è salito alle stelle. Ad esempio, per un'intera settimana, fino ad oggi 11 marzo 2022, le quotazioni del nichel sono state bloccate. Significa che il prezzo di questo metallo, componente essenziale dell'acciaio inox, è aumentato in modo esponenziale, toccando i massimi storici da 35 anni a questa parte, con aumenti in due giorni addirittura del +250%. Questo complica l'intero processo produttivo, rendendo costoso e difficile il reperimento delle materie prime, allungando a dismisura i tempi di approvvigionamento e di consegna delle commesse".
In realtà, molte materie prime erano rincarate e scarseggiavano fin da inizio pandemia, ossia da febbraio 2020. Chiuse le più grandi fonderie mondiali, cinesi e indiane, i metalli scarseggiavano; reperirli, era diventato molto difficile e costoso.
"Ora, in concomitanza con la guerra in Ucraina, la corsa al rialzo dei prezzi, che prima era altalenante, è divenuta inarrestabile. Significa che un prezzo pattuito con il cliente la scorsa settimana, non è più sostenibile la settimana successiva. Questo sta preoccupando l'intero sistema imprenditoriale, ma ritengo sia una questione di cui anche il nostro Governo italiano dovrebbe prendersi carico con grande senso di responsabilità, poiché ne va della tenuta stessa dell'intero sistema Paese. Gravati da fortissimi aumenti nei costi delle materie prime, dell'energia e dei carburanti, come faremo a superare questa contingenza? Noi faremo di tutto per resistere, ma urgono misure strutturali per costruire un futuro duraturo, altrimenti l'economia si ferma, con conseguenze ancora più dolorose di quelle generate due anni fa dalla pandemia".