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Fine del mercato tutelato: cosa significa?

Fine del mercato tutelato: cosa significa?

Come si legge nei giornali, il 2024 segna la fine del mercato tutelato anche per le utenze domestiche: il gas è entrato nel mercato libero dal 10 gennaio scorso; per l’energia, il passaggio si verificherà il prossimo 1° luglio 2024. 
Questa transizione non è una novità: il processo ha già interessato le piccole imprese nel 2021 ma gli utenti, seppur avvisati dal proprio fornitore, si trovano in difficoltà a causa di una pessima informazione e non sanno che direzione prendere.

Quali sono le principali differenze tra i due mercati?

Prima di tutto è opportuno chiarire il significato di mercato di maggior tutela: si tratta di contratti con prezzi stabiliti ogni tre mesi da ARERA, sulla base di fattori contingenti quali il costo della materia prima e la generale situazione del mercato energetico.
Una delle principali differenze rispetto al mercato libero è che il mercato tutelato non prevede costi aggiuntivi per servizi accessori come invece accade, in modo più o meno trasparente, in quello libero.

Nel mercato libero, infatti:

  • è il fornitore a stabilire le tariffe per la materia prima venduta ai propri clienti;
  • possono essere aggiunti ulteriori servizi non strettamente necessari.

Naturalmente questo può giocare o meno a favore del cliente, anche se l’esperienza porta ad osservare costi tendenzialmente superiori nel mercato libero, in aggiunta a tecniche di vendita poco trasparenti e non di rado truffaldine.

La valutazione del passaggio tra mercato di maggior tutela e mercato libero non è affatto semplice per una persona non addetta ai lavori e le carte in tavola cambiano di frequente. Il consiglio rimane sempre quello di diffidare dalle telefonate e chiamare direttamente il fornitore. L’appoggio ad una struttura preparata e affidabile può fare la differenza: su questo, Confartigianato è al servizio di aziende o privati.

Quali sono le possibilità?

Un utente ha, di fronte a sé, tre scelte:

  • Non fare nulla;
  • Entrare nel mercato libero con il fornitore a cui ci si appoggia;
  • Cambiare fornitore e valutare altre tariffe.
Cosa succede se non si sceglie nell'immediato? 

Dilaga la paura generale che, se non si fa nulla, il fornitore possa interrompere il servizio di luce e gas: non è così. 

Se un consumatore non aderisce al mercato libero entro le scadenze stabilite, verrà automaticamente trasferito dal servizio di maggior tutela al mercato libero e assegnato alla società che si è aggiudicata il pacchetto clienti della zona. Questo passaggio assicura la continuità della fornitura di luce e gas senza interruzioni. Tuttavia, tale trasferimento automatico significa che il consumatore perde l’opportunità di scegliere attivamente il proprio fornitore, e potrebbe implicare un leggero rincaro delle tariffe. 

Per l’energia, la fornitura passerà automaticamente, senza alcuna interruzione, al Servizio a Tutele Graduali (STG) in cui le condizioni contrattuali ed economiche saranno definite da ARERA, anche sulla base degli esiti di procedure concorsuali.  Questa transizione darà la possibilità a ciascuno di scegliere l'offerta sul mercato libero più adatta alle proprie esigenze, assicurando al contempo la continuità della fornitura.

Per il gas, il passaggio sarà automatico all’offerta Placet (“Prezzo Libero a Condizioni Equiparate di Tutela”) del proprio fornitore: le condizioni economiche saranno stabilite dai venditori e rinnovate ogni 12 mesi; la struttura del prezzo e le condizioni contrattuali (possibilità di rateizzazione, garanzie) verranno definita dall’ARERA e saranno inderogabili e tassative.

La situazione è diversa per le categorie "vulnerabili": gli over 75, i beneficiari del bonus sociale gas, le persone con disabilità e quelle che vivono in abitazioni di emergenza dopo una calamità naturale, potranno liberamente scegliere un operatore del mercato libero, ma, se non l'hanno fatto, per loro scatterà il "Servizio di tutela della vulnerabilità". In sostanza, resteranno le condizioni fissate dall'Arera.

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